domenica 19 giugno 2016

A tutto Banksy. Tra Roma e Bologna

A chi, come me, adora e segue Banksy fin dagli inizi, consiglio le due mostre a lui interamente o in parte dedicate, in questi mesi in Italia.

La prima è a Roma, a Palazzo Cipolla, ed è intitolata "War capitalism and liberty": 150 opere, che finiscono troppo in fretta, incluso l'unico autoritratto dello street artist più misterioso e ricercato di tutti i tempi.

Opere che i curatori assicurano non essere state rubate, ma acquistate regolarmente da collezionisti. Non ci sono pezzi di muro,  per intenderci, ma stampe, pitture su tela (inclusa la splendida bambino col palloncino), sculture, copertine di dischi realizzate dal primo Banksy e alcune delle sue opere più taglienti e famose.

Ma Bansky è tra i protagonisti anche della contestatissima mostra "Street Art - Banksy &co. L'arte allo stato urbano", a Palazzo Pepoli a Bologna.

Contestata da artisti come Blu - che per esprimere il proprio dissenso ha cancellato e coperto di grigio una delle sue opere più famose a Bologna sulla parete dell'ex mercato XM24 - le cui opere sono state prelevate, senza il suo consenso, direttamente dalle pareti. Anzi, in alcuni casi, con le pareti stesse.

"Una rilettura in chiave moderna dell'antica arte di 'rilevare le pitture dai muri' che vuole essere proposta come un possibile strumento per salvaguare le opere di strada da un'ineluttabile distruzione", scrivono i curatori della mostra. Uno scopo di "salvaguardia e conservazione" ribadito così tante volte da risultare per lo meno sospetto, anche perchè la mostra non è gratuita, ma a pagamento (13 euro intero).

Si tratta indubbiamente di un'esposizione ben curata e interessante, con numerose opere di artisti internazionali e un'intera collezione dedicata alla nascita della street art newyorkese, quella degli anni '70-'80 fatta di graffiti, divieti e treni dipinti, con artisti come Keith Haring, Basquiat, Richard Hambleton e così via.

"Se fossi Banksy..." confesserei, sarei donna, sarei abbastanza soddisfatto, andrei a vivere ai Caraibi. Sono solo alcuni dei messaggi lasciati dai visitatori della mostra romana su una lavagna in cui si chiede di immaginare di essere lo street artist più misterioso al mondo. Chissà che non ci abbia scritto anche il vero Banksy. "Se fossi Banksy continuerei a stare zitto".

A Bologna c'è tempo fino al 26 giugno. A Roma fino al 4 settembre.

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