martedì 12 gennaio 2010

La guerra è qui


Dopo un mese lontana, il mio primo impatto con l'Italia non è stato dei migliori. Ho aperto il giornale e dentro ci ho trovato i fatti di Rosarno. Girata pagina, la proposta del tetto del 30% per gli studenti stranieri nelle scuole. Mi ha assalito l'angoscia, ho ripensato agli aerei sulla pista e sarei voluta subito ripartire. Questo, ho pensato, è sempre meno un paese cui sono fiera di appartenere.
In aereo il mio vicino era un simpatico (e un po' logorroico) dentista arabo-israeliano, da 30 anni naturalizzato italiano. "Qui ormai vivo bene, guadagno, ho l'amante, ma i miei figli li faccio studiare in Israele - mi ha detto -. L'Italia è un paese ancora troppo razzista". Quasi a dire, meglio il conflitto israelo-palestinese di quello straniero-padano-terrone.
Non c'è bisogno di andare all'estero, la guerra è qui o per lo meno c'è stata nei giorni scorsi, a Rosarno. L'ha raccontata un'amica e collega, Raffaella Maria Cosentino per il Manifesto e fotograficamente per l'agenzia stampa Redattore Sociale. Vale la pena dare un'occhiata e cercare di capire.
Capire e vedere quando l'istinto primordiale, codificato e legittimato da certi ministri, porta alcune persone (per fortuna non tutti i rosarnesi) a sparare contro extracomunitari fino a quel momento sfruttati. Capire e vedere la disperazione dei "negri" prima cercati e poi cacciati. La rabbia di un sud dimenticato, schiacciato e oppresso, prima ancora che oppressore.
Non mi spingo oltre. Guardo da lontano, con gli occhi di una "nordica" che purtroppo non potrà mai capire fino in fondo. Mi limito a ricordare, quello che un mitico calabrese un giorno mi disse: "Sono diventato prete, ma avevo più probabilità di diventare un killer".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

credo proprio che quando rientri il tentativo sia di mettere a confronto, però il dubbio che mi viene, forse per mia ignoranza, è: ma non è che quando stai all'estero frequenti sempre persone delle ong o comunque persone che si danno molto al prossimo? perchè la mia logica ingegneristica mi porterebbe a pensare che in israele il nazionalismo è molto più forte che in italia...con la sola differenza, forse, che loro lo professano come religione, noi invece diciamo che siamo dei buoni cristiani e poi votiamo lega perchè così i "negri" non vengono più...mk

ANNA MARIA SELINI ha detto...

Forse sì, mio caro Mk, mi sono circondata di troppa umanità negli ultimi tempi. Non solo gente delle ong e non solo palestinesi. Ma forse, se andassi a Rosarno, dietro i titoli dei giornali, ne troverei di altrettanta.. O almeno questo è quello che spero..

RightStories ha detto...

anche a rosarno si trova l'umanità e il coraggio. la signora Mimma, che ho visto sfidare la sua città impazzita, la sua famiglia, i vicini di casa e le bande armate che erano i padroni della strada in quelle ore, per portare una bottiglia d'acqua a un africano aggredito e lasciato come morto sulla strada. lei per me ha salvato tutta la Calabria dall'onta di essere solo ferocia. i ragazzi dell'osservatorio migranti africalabria, che trovate sul gruppo Fb ' Gli africani salveranno Rosarno'. sono quelli che hanno rischiato, che hanno aiutato gli immigrati di nascosto, attivando una rete parallela. In passato (e spero anche in futuro) hanno creato un dibattito culturale sulla situazione dei migranti nella Piana. le associazioni che da un mese portavano la colazione nei dormitori lager alle cinque del mattino, guardando in faccia i caporali....poche persone, davvero troppo poche, un'esigua minoranza, ma per questo più meritevoli di essere ricordate.

ANNA MARIA SELINI ha detto...

Ho sempre pensato che se i giovani calabresi (e meridionali in genere) se ne vanno, nessuno potrà migliorare le cose. Ci vuole più coraggio a raccontare giorno dopo giorno la mafia o la camorra o la ndrangheta che arrivare in un posto toccato dalla guerra o dal terrorismo, documentare e poi andarsene. Continua a raccontare l'umanità della tua gente, Raffi. Prima e al di là degli scoop e della stretta attualità. Proprio come hai fatto finora.